Alcune immagini tratte dal campo scuola del 2013
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Ultimi posti disponibili a tariffe scontate per participare ai
Campi scuola internazionali di archeologia subacquea - San Vito lo Capo 2019
per chi si iscrive entro il 25 agosto.

Per info e requisiti di partecipazione clicca qui

 

Il campo scuola Internazionale di archeologia subacquea - San Vito 2013

 

Il Campo scuola internazionale di archeologia subacquea 2013 si è tenuto a San Vito lo Capo (TP) dal 2 al 17 settembre 2013 durante la prima campagna del progetto di prospezioni sistematiche nel golfo di San Vito lo Capo (TP), presentato dalle ditte Giano s.n.c. e Sea Diver s.r.l. e approvato dalla Regione Siciliana e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza del Mare, avente come obiettivo la ricognizione dei fondali del golfo al fine di mapparne le evidenze archeologiche.

 

Sono state realizzate, in 14 giorni lavorativi, 16 immersioni coinvolgendo un totale di 11 subacquei tra corsisti e professionisti operanti nel settore.

Le immersioni hanno coperto un’area di fondale di 62000 m2 e portato all’identificazione di oltre un centinaio di elementi archeologici tra reperti ceramici, lignei, metallici e litici appartenenti ad un orizzonte cronologico che va dal VII sec. a.C. al XIII sec. d.C.

 

Ogni immersione è stato preceduta da un briefing per mettere a punto le modalità, i tempi e le finalità dell’immersione nonché le mansioni di ogni operatore, ed è stata effettuata da un’imbarcazione di appoggio appositamente attrezzata.

Il lavoro in acqua è stato svolto da una squadra composta mediamente da 5 subacquei con mansioni specifiche. Ogni oggetto rinvenuto durante le operazioni di survey è stato georiferito tramite DGPS, fotografato ed in seguito schedato in un apposito database.

Al termine di ogni immersione sono stati registrati i dati dell’immersione ed è stato stilato il diario delle attività in acqua, riportando successivamente la traccia delle prospezioni ed il posizionamento dei reperti su CAD.

Tutte le informazioni suddette sono state poi immesse in un database relazionale, integrato dalla schedatura dei reperti rinvenuti; alla fine del lavoro il database è stato inserito in una piattaforma GIS per le elaborazioni spaziali dei dati.

 

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Si ringraziano per la loro preziosa collaborazione: Marco Oliva, Antonio Oieni, Giovanni Bonanno, Vincenzo Maggio, Fabrizio Palazzolo, Achille Foti, Salvatore Ottonello, Osvaldo Olgiati.